domenica 27 aprile 2014

maddalena

quando la vedo è evidente nel suo sguardo l'attesa. un'attesa mantenuta a lungo, che impone un atteggiamento di continua allerta, non si sa mai che questa sia la volta buona.

le condizioni esterne e le circostanze di questo incontro non prevedono un trattamento completo: è poco più che una visita, di quella cortesia che lei governa e lascia trasparire in modo naturale dal suo atteggiamento.
tutto il cerimoniale dei suoi modi prevede mosse precise, che conducono "l'altro" nel suo mondo. la sua struttura energetica è YIN, e ciò traspare da molti aspetti: dal protocollo del suo comportamento non verbale, all'attaccamento al passato, che puoi sistemare nella forma magari, ma che ora non si muove più.
prendiamo accordi cortesi riguardo a un prossimo ciclo di trattamenti, e nel frattempo si sbilancia a chiedermi cosa potrei fare per un problema articolare alla mano. un aperitivo e, forse, una prova generale.
da un semplice controllo energetico attraverso la radioestesia, mi soffermo sul suo fluire energetico almeno una mezz'ora, cercando di fare il possibile per farla sentire un poco meglio. il suo "giro energetico" disarmonico, ripercorso alla rovescia attraverso i punti di agopuntura in sequenza opposta alla disarmonia (*), mi porta al chakra del fegato. qualcosa mi suggerisce che non posso entrare, e faccio un test con la radioestesia per verificarlo. 
mentre avvicino una mano al chakra del fegato, eseguo un test all'articolazione che sto cercando di alleviare. incredibilmente il campo attorno ad essa si disarmonizza. riprovo ancora una volta e il risultato è il medesimo: se cerco di entrare nel campo del suo fegato, il campo che sto cercando di curare peggiora.
ma in fin dei conti il chakra epatico è disarmonico, e segue la linea di riarmonizzazione attraverso i punti di agopuntura e i chakra che sto portando avanti. quindi come fare?
la soluzione trovata è stata quella di stimolare in dispersione un punto sul meridiano di vescica che risuonava con il campo del fegato. una chiave, insomma, o meglio un campanello per chiedere permesso di entrare da una porta secondaria. chiedere e attendere il momento giusto per entrare, solo in un secondo momento, dalla porta principale. lo spazio (un diverso punto di entrata) ha permesso al tempo di svolgersi e creare insieme il ritmo corretto della relazione riequilibrante del campo della signora.
la sento fare un sospiro e grazie ad esso concludo la sequenza, in discesa.





(*) comunicazione energetica tra gli esseri viventi

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